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Edizione nr 1 - Ottobre 2024

Conosciamoci un po...

A cura di Pia Eleonora Sabella

PIETRO MIGNOGNA
"La mia passione per la danza"

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Questa sezione è dedicata alla conoscenza di alcuni dei nostri atleti.

Ogni mese pubblicheremo un'intervista diversa

Ciao a tutti, carissimi lettori!

Benvenuti in questo piccolo spazio virtuale dove accoglieremo, ogni volta, un componente della nostra società che, rispondendo alle nostre domande, potrà condividere con noi tutti la sua esperienza nella danza! A “rompere il ghiaccio” sarà Pietro Mignogna. Pietro è un ballerino della Dancing Art Molise, ha 14 anni e pratica ben tre stili di danza: attraverso le sue parole ci accompagnerà alla scoperta di sé e della sua passione.

Ciao Pietro, presentati brevemente!

“Ciao, sono Pietro ho 14 anni e pratico lo sport più bello che esiste, secondo me, ovvero la danza.”

Da quanto tempo danzi? Che stili pratichi?

“Questo sport mi accompagna da ben 10 anni! Pratico diversi stili ovvero: show dance, hip hop e le danze latino americane”.

Come è la tua giornata tipo?

“La danza scandisce le mie giornate. Mi alleno ben sei ore alla settimana: il lunedì, il mercoledì e il venerdì. Quando sono a casa mi alleno anche individualmente”

Quando è nata la tua passione per la danza? E cosa rappresenta per te?

“La mia irrefrenabile passione per la danza è nata dopo aver visto mio nonno ballare. Nonostante avessi solo 4 anni, fu un amore a prima vista. È complicato per un ballerino spiegare cosa sia per lui la danza: non è semplicemente uno sport o un passatempo ma uno stile di vita, un crescendo di esperienze. È ... quel brivido che ti attraversa tutto quando parte la musica”

Se dovessi scegliere una parola che possa sintetizzare cosa è la danza per te, quale sceglieresti?

“Ci sono molte parole che potrebbero perfettamente rappresentare ciò che è per me la danza, ma penso che la più giusta sia: passione. Una passione che in questi anni mi ha coinvolto sempre di più diventando a volte mezzo e fine per superare momenti in cui vedevo tutto nero. Ma la passione è anche contagiosa! In questi anni i miei genitori da accompagnatori sono diventati supporter.”

Quale è il ricordo più bello che hai legato alla danza?

“Il ricordo più bello che mantengo vivo è certo il mio primo giorno alla Dancing Art. Il sorriso accogliente e confortante di Luca e Simona... lo stesso sorriso che ritrovo ad ogni allenamento e/o gare anche se non perfettamente riuscita.”

Cosa credi che la danza ti abbia regalato a livello emotivo?

“A livello emotivo la danza mi ha fatto crescere tanto aiutandomi a prendere sempre più consapevolezza di me e delle mie emozioni. Ho scoperto sensazioni mai provate prima: l’eccitazione, l’ansia, lo stupore e tante altre che mi hanno tanto aiutato a crescere. L'insegnamento più grande è legato al coraggio, necessario per andare oltre gli stereotipi e i pregiudizi delle persone.”

In cosa credi che la danza ti abbia avvantaggiato nella tua vita quotidiana?

“Penso che la danza aiuti tanto a livello quotidiano. Per me è un anti stress e un ottimo modo per evitare l'uso eccessivo della tecnologia.”

Quale è stata la cosa più difficile come ballerino?

“Come ballerino ho trovato nel mio cammino tante difficoltà: piccoli infortuni, risultati non molto belli alle gare, errori durante gli allenamenti e ancora prima i pregiudizi. I pregiudizi di chi mi diceva che la danza fosse solo per bambine o che avrei dovuto fare altre attività più maschili. Ma le difficoltà e i sacrifici esistono per essere superati.”

 Hai uno stile preferito?

“È difficile scegliere lo stile che preferisco perché mi hanno formato tutti in modo equilibrato. Forse lo show dance mi piace di più perché mi permette di esprimere tante mie emozioni, a differenza dei latini e dell'hip hop dove il ruolo è più definito.”

Tu balli in coppia, giusto? Quale è la parte più bella e la parte più difficile del ballare in coppia?

“Si, io ballo in coppia le danze latino americane. Ballare in coppia è una cosa che io adoro perché mi permette di avere un legame diverso, ricco di complicità, con la mia partner e mi rende anche più sicuro. Ballare in coppia ha anche delle difficoltà quali il sapersi coordinare con l’altro, guidare la ballerina e talvolta capirsi con lo sguardo. Ciò non significa che non mi piaccia perché ballare in coppia è una cosa magica che crea in me uno strano e bellissimo effetto.”

Hai un desiderio o un sogno?

 “Ho tanti desideri. Il primo è quello di poter ballare in eterno, perché per me la danza è qualcosa di molto interiore. Il secondo, nell' immediato, è quello di tornare vincitore del prossimo campionato del mondo di Riesa dando il mio massimo.”

Parlaci di come affronti la gara, cosa preferisci o non preferisci della competizione?

“Delle gare adoro tutto: provare ed allenarmi, tifare, osservare gli atleti delle altre regioni e società e dare un mio giudizio personale, adoro la sportività dei ballerini e degli insegnanti, ma più di tutto adoro ballare e pensare che qualcuno stia osservando, proprio me, stupito.”

Come ti senti quando ti trovi a ballare in sala?

“Quando ballo in sala mi sento come a casa, come quando provo da solo nella mia camera. È meraviglioso stare in compagnia di ragazzi fantastici e di insegnanti bravi, gentili e preparati.”

Cosa consiglieresti ad un bambino che vuole intraprendere la danza come sport?

“Se avessi davanti un bambino incuriosito dalla danza non potrei che consigliargli di provare, di andare avanti e di non avere timore ma di seguire la propria passione anche se può sembrare strana o non adatta. Di non preoccuparsi di quello che pensano i genitori perché la danza fa innamorare e alla fine potranno diventare, anche loro, ballerini, insegnanti e giudici!”

Evento in evidenza

A cura di Elena Leccese

CAMPIONATI EUROPEI SHOW DANCE
In Polonia con Elisa Russo

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Nemmeno il tempo di dare il via al nuovo anno sportivo che il 5 Settembre 2024 l’atleta Elisa Russo con i suoi Tecnici Federali, nonché genitori, Luca Russo e Simona Trivisonno, è atterrata in Polonia per rappresentare l’Italia ai Campionati Europei di Show Dance 2024.

In seguito al secondo posto ottenuto lo scorso gennaio ai Campionati Assoluti FIDESM (Federazione Italiana Danza e Sport Musicali), Elisa, 9 anni, ha staccato il suo primo pass per la pista internazionale.

Ma la Dancing Art Molise non è nuova all’interno del contesto internazionale: la squadra molisana ha, infatti, esordito in ambito internazionale nel 2016 in occasione dei Campionati Europei di Show Dance e Mondiali di Latin Show a San Pietroburgo in Russia. Da allora numerose sono le piste che hanno visto come protagonisti gli atleti della Dancing Art Molise: Francia, Grecia, Polonia, Germania, Repubblica Ceca, Slovenia ed altre ancora.

Il Campionato Europeo 2024 è stato organizzato, come sempre, dalla IDO (International Dance Organization), organizzazione che da anni si occupa della gestione delle competizioni internazionali per il settore delle danze accademiche. L’evento ha visto confrontarsi atlete e atleti di tutte le età provenienti da diverse parti di Europa come Cipro, Danimarca, Finlandia, Germania, Polonia, Norvegia, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Svezia, Turchia, Ungheria, Ucraina e ovviamente l’Italia.

Elisa ha gareggiato nella categoria Solo Femminile Children, che comprende atlete dagli 8 ai 12 anni, con uno show dal titolo: ”La Fatina dei Sogni”. Come richiede, infatti, la disciplina, l’atleta non ha solo dovuto eseguire una buona performance dal punto di vista tecnico, ma anche una vera e propria performance interpretativa calandosi nel ruolo di una piccola fatina che cerca di esaudire i desideri delle persone rendendole felici.

La coreografia di Elisa, come previsto dal regolamento stesso, è stata curata in ogni minimo dettaglio dalla musica, ai movimenti, ai costumi, alla scenografia.

Tra le 38 atlete in gara la nostra Elisa ha portato a casa un ottimo 22esimo posto sfiorando la semifinale. Un risultato che, non solo possiamo definire splendido vista la sua giovane età, ma che le ha anche permesso di rompere al meglio il ghiaccio nella sua prima gara internazionale.

Questa sezione è dedicata al racconto di uno degli eventi più vicini nel tempo

che abbiamo realizzato o a cui abbiamo partecipato

Il Ricordo

Nel 2006 il nostro primo Campionato Italiano
Foligno - 1 Maggio 2006

A cura di Monica Di Stasi

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Questa sezione è dedicata al racconto di uno degli eventi

che abbiamo realizzato o a cui abbiamo partecipato durante i nostri 20 anni di attività

Foligno, 1° Maggio 2006. Sono passati solo otto mesi dall’avvio dell'attività formativa quando la Dancing Art Molise decide di partecipare ai primi di una lunga serie di Campionati Italiani di Danza Sportiva. Nessuno sa cosa aspettarsi, ciò a cui andrà incontro e cosa cambierà dopo quella partecipazione. Ma tutto ciò non interessa ai 34 bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni che, con spensieratezza, si apprestano a vivere una delle esperienze che ricorderanno sempre con affetto, divertimento ed un pizzico di nostalgia.

Mary Poppins, questo il titolo del ballo con cui avrebbero partecipato nella categoria Under 11 classe B2 di Show Dance.

Dopo essersi allenati sulle note di “Supercalifragilistichespiralidoso” e di “Tutti insiem”, partono, quindi, dal piccolo Molise alla volta della città umbra. E se il viaggio, fatto di chiacchiere, musica, risate e tutto quello che da sempre contraddistingue la Dancing Art nelle sue trasferte, fa in parte dimenticare lo scopo dello stesso, l’arrivo al palazzetto non può non far salire quella sensazione di agitazione mista ad emozione impossibile da definire a parole ma che è ben visibile negli occhi di tutti i piccoli ballerini. I ballerini non vedono l’ora di fare ciò che gli riesce meglio: ballare e divertirsi. Sì, perché questo è quello che importa loro di più. Non pensano alla competizione, al risultato. Non sanno nemmeno di doversi scontrare con altri 15 gruppi provenienti da tutta Italia. Loro sono lì per mostrare i loro sorrisi migliori. E così dopo aver indossato gli abiti di scena, essersi sporcati la faccia come dei veri spazzacamini o abbelliti come richiesto dai personaggi interpretati, dopo aver aspettato ore ed ore è finalmente arrivato il loro momento.

Quel momento esatto in cui, dopo le sincere rassicurazioni di Luca e Simona, si mette piede in pista, inizia la musica e incomincia il vero spettacolo. Tra slanci, salti, passi di danza quei tre minuti circa passano in fretta e i piccoli ballerini usciti dalla pista non possono che sorridere e ridere tra di loro inconsapevoli di aver ballato così bene da essere tra i sei finalisti. Inconsapevoli a tal punto che, finita la propria competizione, genitori e ballerini sono beatamente seduti sugli spalti in parte a rifocillarsi, in parte a prepararsi per riprendere il viaggio verso casa soddisfatti in ogni modo dell’esperienza vissuta quando, improvvisamente, Luca e Simona capiscono che il loro “Mary Poppins” deve essere di lì a poco premiato. Né loro né tantomeno genitori o ballerini hanno, difatti precedentemente, sentito annoverare il proprio numero tra quelli pronunciati dallo speaker. Nella confusione più totale, quindi, i bambini si vedono togliere dalle proprie mani il loro premio ristorativo e in pochi minuti (o forse secondi) le mamme prontamente rivestono, come meglio possono, i loro figli con gli abiti riposti poco prima nel borsone.

Chissà forse è in quel momento che Simona ha capito che ci si poteva cambiare d’abito in pochissimo tempo e ha deciso che ciò poteva essere fatto anche nel dietro le quinte delle sue future Production. In quattro e quattr’otto quei 34 bambini, di nuovo pronti, vengono letteralmente lanciati al di là degli spalti e poi tutti di corsa verso le scale che portano più rapidamente a quella stessa pista che, poco prima, li aveva visti protagonisti, le scale di emergenza. Non potevano essere utilizzate scale migliori: quella era, infatti, una vera e propria emergenza. Nella fretta una bambina, scendendo le scalinate, cade e si fa male. Non c’è, però, abbastanza tempo per poterla medicare e così, con le ginocchia sanguinanti, anche lei invade, con il resto del gruppo, la pista.

Completamente spaesati e ignari del motivo del loro ritorno in pista i ballerini della Dancing Art Molise sfiorano il podio alla prima partecipazione ad un Campionato Italiano, conquistando un meraviglioso e inaspettato quarto posto. Medaglia di legno che sa però di oro per maestri, genitori e ballerini che non hanno fatto altro che mantenere la loro promessa: BALLARE E DIVERTIRSI. Così la trasferta della Dancing Art Molise finisce nel migliore dei modi con una bellissima esperienza vissuta nella più totale leggerezza da portare a casa, un divertente aneddoto da raccontare e un quarto posto che ha poi aperto la strada a tante nuove competizioni e conquiste.

Lo sai che...

A cura di Pia Eleonora Sabella

...la danza ha effetti
scientificamente provati sul nostro cervello?

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Questa sezione è dedicata alle curiosità sul mondo della danza

Lo sai che la danza ha effetti scientificamente provati sul nostro cervello?

Il nostro cervello è come un grandissimo “centro di controllo” in cui arrivano milioni di informazioni al millisecondo e da cui partono milioni di risposte al millisecondo. Umanamente è impossibile capire il meraviglioso lavoro del nostro cervello, soprattutto se pensiamo che esso sia capace non solo di elaborare tutte le informazioni che arrivano dall’esterno in una frazione di secondo, ma anche di controllare i nostri movimenti, la nostra memoria, i nostri pensieri e le nostre emozioni. Quando danziamo, anche il nostro cervello danza con noi e man mano esso si abitua ad elaborare tantissimi stimoli come la musica, come l’esigenza di seguire il tempo, di abbinare i movimenti al ritmo, di ricordare i passi in pochissimo tempo e di relazionarsi allo spazio e alle altre persone attorno. Come potrete ben capire, la danza è una disciplina che oltre ad allenare il corpo, allena una moltitudine di capacità cognitive regalando al nostro cervello la possibilità di raggiungere uno stato di plasticità ossia la possibilità di gestire molte cose insieme in poco tempo senza che queste ci blocchino o ci spaventino. Se da una parte moltissimi studi scientifici hanno dimostrato che “imparare a danzare” favorisce un importante miglioramento cognitivo e dell’apprendimento, dall’altra questo processo di acquisizione di nozioni cambia strutturalmente il nostro cervello aumentando quella che viene chiamata “sostanza grigia” deputata a selezionare e ad inviare informazioni e input motori lungo tutto il sistema nervoso. In breve, dunque, la danza ha degli effetti fortemente positivi sulla salute del nostro cervello: secondo uno studio pubblicato sul “New England Journal of Medicine”, questa attività può migliorare i percorsi di memoria e l’accesso a cognizione passate prevenendo la comparsa di demenza senile o di malattia di Alzheimer. L’attività aerobica sembra, inoltre, anche impedire la perdita di volume dell’ippocampo che rappresenta la parte del cervello che controlla la memoria. Le neuroscienze stanno ancora lavorando per poter rispondere ai tantissimi misteri che il nostro cervello nasconde, ma una cosa è certa: ballare può essere una terapia di prevenzione! Famoso ed emozionante è il video che ha spopolato sul web dove una ex étoile, Marta C. Gonzalez, del New York Ballet, affetta da uno stadio avanzato della malattia di Alzheimer, abbozza dalla sua sedia a rotelle i movimenti della coreografia “Il lago dei cigni” ascoltandone la musica. Questo a dimostrazione del fatto che la danza non è solo movimento, ma è tanto più di profondo, qualcosa che, anche se non più praticata, risiede in ognuno di noi. La musica, di per sé, è un elemento fondamentale mentre si danza ed ha il potere di rimanere legata a momenti della nostra vita, ad emozioni provate, a persone che abbiamo incontrato. La memoria musicale e la memoria motoria sono le ultime a scomparire: anche quando la maggior parte dei ricordi è perduta, in pazienti affetti da demenza o da malattia di Alzheimer si è riscontrato che la musica abbinata a movimenti, a sensazioni, ad attimi della nostra vita, apparentemente, sembra avere ancora una connettività funzionale significativa. Gli studi sono ancora in corso ed è molto difficile dare delle spiegazioni o delle risoluzioni certe: ciò che, però, si può constatare è che un cervello allenato si dimostra essere molto più attivo, maggiormente plastico e chimicamente stimolato dalle emozioni di un cervello non allenato, oltre ad essere più tutelato all’insorgenza di malattie neurodegenerative. 

Pillole di Danza

Lo Show Dance
tra tecnica, arte e interpretazione

A cura di Luca e Simona

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Questa sezione è dedicata alla descrizione di discipline o di aspetti tecnici 

che riguardano la danza

Lo show Dance è una disciplina della danza sportiva che rientra tra le Danze Accademiche e prevede la realizzazione di una coreografia “a tema”. E' una disciplina che può essere ballata in solo, duo e gruppi e la caratteristica comune richiesta all’atleta o agli atleti è di sapersi immedesimare nel tema trattato e sfruttare le proprie capacità espressive per esprimersi al meglio.

Grazie ai movimenti del corpo e all’espressività del volto, il ballerino deve essere in grado di sviluppare al meglio il tema proposto e far comprendere anche lo stato d'animo che si vuole esprimere durante lo show.

Si può sostenere che l’espressione corporea diventa parte integrante della tecnica di questa disciplina, pur mantenendo natura e caratteristiche proprie. La personalità del ballerino traspare attraverso la tecnica e la tecnica ne viene arricchita.

Il tema dovrà essere rispettato in tutto, scegliendo musiche, costumi e scenografie che rispecchino in toto il messaggio comunicativo, che dovrà essere sempre chiaro ed evidente. In competizione non è possibile fare una presentazione scritta del tema, ma potrà essere presentato solo il titolo dell’esibizione. Sarà compito del ballerino calarsi nel “personaggio” e rappresentare al meglio la storia o la situazione da mostrare.

I temi possono essere tratti da storie, musical, stati d’animo, film, cartoni animati, eventi particolari o situazioni della vita reale, fantasie o immaginazione.

Perché alla Dancing Art Molise si pratica lo Show Dance?

Perché, oltre ad una nostra passione per i Musical, secondo noi lo Show Dance è una di quelle discipline che riesce a formare i ballerini in modo completo, portando loro a lavorare e ad allenarsi puntando l’attenzione non solo sulla tecnica, ma anche sull’immagine e sulle capacità espressive.

Questa forma di allenamento è altamente performante non solo in vista di una gara, ma anche nella preparazione di uno spettacolo.

In particolare durante una competizione, il giudizio che ciascun giudice deve esprimere dopo aver visionato una performance di Show Dance si basa su quattro parametri: Tecnica, Immagine, Coreografia e Show. Ciascun parametro è indipendente dagli altri e ha lo stesso valore di riferimento, pertanto è fondamentale allenarsi nel modo più completo. La performance sarà di sicuro più curata e migliore se il ballerino la eseguirà non trascurando nessuno dei quattro parametri, dimostrando ottima tecnica della disciplina, presentandosi con un’immagine coerente con il tema oltre a dimostrare carisma e personalità, eseguendo una coreografia varia e complessa ed eseguendo uno show originale e capace di rispecchiare in tutto il tema trattato.

Praticare questa disciplina può contribuire, a prescindere dalla partecipazione all’attività agonistica, a formare il carattere degli atleti, a renderli più sicuri di sé, a imparare a gestire il proprio corpo e ad esprimere al meglio le proprie emozioni. Per aiutarli a migliorare in quest’ottica, durante gli allenamenti inseriamo momenti in cui chiediamo a tutti i ballerini, anche a quelli più piccoli, di esercitarsi nell’improvvisazione a “tema”;  li invitiamo a danzare liberamente e ad esprimere una sensazione, un’emozione o una situazione rispettando anche il ritmo delle musiche proposte. Un esercizio non affatto facile che a volte mette “in crisi” anche i ballerini più bravi che si ritrovano spiazzati nel dover gestire una situazione in cui devono essere anche registi della coreografia improvvisata. Siamo convinti che questo tipo di allenamenti servirà loro non solo nell’esprimersi in una coreografia di danza, ma anche ad essere pronti ad affrontare situazioni o imprevisti nella vita reale. Credere in se stessi è fondamentale per affrontare le sfide dello sport e della vita.

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